SALUTIAM DIVOTAMENTE
La devozione popolare mariana nel medioevo
“Salutiam Divotamente” è un percorso musicale e poetico sulla figura della Madonna, Madre di Gesù, e sulla sua venerazione così sentita nel medioevo.
Nell’ Italia centrale, in età medievale, periodo di grandi cambiamenti culturali, la diffusione della religione cristiana occupa un posto di primissimo piano. Tralasciando gli aspetti teologici e religiosi, è possibile rilevare quanto l’evangelizzazione del mondo occidentale abbia operato, a livello storico, una linea netta di divisione con l’età antica.
"Salutiam divotamente" è la prima registrazione discografica della Corale.
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La devozione popolare mariana nel medioevo
“Salutiam Divotamente” è un percorso musicale e poetico sulla figura della Madonna, Madre di Gesù, e sulla sua venerazione così sentita nel medioevo.
Nell’ Italia centrale, in età medievale, periodo di grandi cambiamenti culturali, la diffusione della religione cristiana occupa un posto di primissimo piano. Tralasciando gli aspetti teologici e religiosi, è possibile rilevare quanto l’evangelizzazione del mondo occidentale abbia operato, a livello storico, una linea netta di divisione con l’età antica.
"Salutiam divotamente" è la prima registrazione discografica della Corale.
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VENITE A LAUDARE
Le laudi del Laudario di Cortona
“Venite a laudare” è un concerto di canti di confraternita ed in particolare di quelli del Laudario di Cortona, primo esempio di testo musicato scritto in volgare.
Ragioni paleografiche fanno collocare il Laudario di Cortona fra il 1260 e il 1297; la stesura delle 46 laude durò nel tempo, come accadde per molte compilazioni simili, e comprende componimenti di età diverse. Il prezioso codice fu ritrovato nel 1876, abbandonato in una libreria in condizioni deplorevoli, da Girolamo Mancini, bibliotecario della Biblioteca dell'Accademia Etrusca. Rimasto nascosto per secoli, consunto ai bordi e mancante di fogli di guardia, fu ripulito, rilegato e catalogato col numero 91.
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Le laudi del Laudario di Cortona
“Venite a laudare” è un concerto di canti di confraternita ed in particolare di quelli del Laudario di Cortona, primo esempio di testo musicato scritto in volgare.
Ragioni paleografiche fanno collocare il Laudario di Cortona fra il 1260 e il 1297; la stesura delle 46 laude durò nel tempo, come accadde per molte compilazioni simili, e comprende componimenti di età diverse. Il prezioso codice fu ritrovato nel 1876, abbandonato in una libreria in condizioni deplorevoli, da Girolamo Mancini, bibliotecario della Biblioteca dell'Accademia Etrusca. Rimasto nascosto per secoli, consunto ai bordi e mancante di fogli di guardia, fu ripulito, rilegato e catalogato col numero 91.
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I.N.R.I.
Vita e morte di Gesù di Nazareth
Un’esigenza di rappresentazione sacra delle vicende del nuovo testamento ed in particolare della vita di Gesù di Nazareth è rilevabile fin nelle radici più remote del canto di chiesa. All’inizio della storia della cristianità la partecipazione dei seguaci alle celebrazioni si limitava al semplice canto responsoriale, a brevi ritornelli alla fine del recitativo del celebrante. Più tardi la drammatizzazione delle storie di Gesù attraverso la pittura e il canto, e quindi la partecipazione e il coinvolgimento totale, personale, attivo, emotivo e spirituale, consentì ai devoti di essere più vicini alle istituzioni ecclesiastiche, di sentirsi parte integrante dei riti cristiani.
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Vita e morte di Gesù di Nazareth
Un’esigenza di rappresentazione sacra delle vicende del nuovo testamento ed in particolare della vita di Gesù di Nazareth è rilevabile fin nelle radici più remote del canto di chiesa. All’inizio della storia della cristianità la partecipazione dei seguaci alle celebrazioni si limitava al semplice canto responsoriale, a brevi ritornelli alla fine del recitativo del celebrante. Più tardi la drammatizzazione delle storie di Gesù attraverso la pittura e il canto, e quindi la partecipazione e il coinvolgimento totale, personale, attivo, emotivo e spirituale, consentì ai devoti di essere più vicini alle istituzioni ecclesiastiche, di sentirsi parte integrante dei riti cristiani.
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IN FESTA NATIVITATIS
Novena popolare del Natale
La novena è una pratica devozionale, oggi un po’ in disuso, che consiste principalmente nel recitare preghiere e intonare canti per nove giorni consecutivi prima della festività o ricorrenza del calendario cristiano.
La novena di Natale, la più antica di tutte le novene, che ricorda i nove mesi di Gesù nel grembo di Maria, si celebra nei nove giorni precedenti il Natale, dal 16 dicembre al giorno della vigilia della nascita di Gesù Bambino. Già nel medioevo il monaco Reinerius di Liegi, vissuto tra il 1130 e il 1188 tratteggiava lo svolgimento della novena di Natale indicando chiaramente antifone, canti e responsori più adatti per celebrare il Santo Natale.
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Novena popolare del Natale
La novena è una pratica devozionale, oggi un po’ in disuso, che consiste principalmente nel recitare preghiere e intonare canti per nove giorni consecutivi prima della festività o ricorrenza del calendario cristiano.
La novena di Natale, la più antica di tutte le novene, che ricorda i nove mesi di Gesù nel grembo di Maria, si celebra nei nove giorni precedenti il Natale, dal 16 dicembre al giorno della vigilia della nascita di Gesù Bambino. Già nel medioevo il monaco Reinerius di Liegi, vissuto tra il 1130 e il 1188 tratteggiava lo svolgimento della novena di Natale indicando chiaramente antifone, canti e responsori più adatti per celebrare il Santo Natale.
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CANTIGAS DE LOOR
I canti di lode delle Cantigas de Santa Maria (Alfonso X "El sabio" 1221-1284)
Il Re di Castiglia Alfonso X “Il Saggio” (Toledo, 23 novembre 1221 - Siviglia, 4 aprile 1284) è considerato tra le figure preminenti della musica e della poesia del XIII° secolo, per l’immane importanza che rivestono le Cantigas de Santa Maria, raccolta in prosa e musica dei miracoli della Vergine Maria, di cui il Re fu autore e fautore, avendo raccolto alla sua corte tutti i più grandi compositori e musicisti del suo tempo, che contribuirono alla stesure dei brani, in una miscellanea di stili, di suoni e di tradizioni che fanno delle Cantigas de Santa Maria un tesoro storico sociale oltreché poetico musicale. Le Cantigas o Cántigas di Santa Maria sono oltre quattrocento composizioni omofoniche, in onore della Vergine Maria, che raccontano i suoi miracoli e le sue intercessioni.
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I canti di lode delle Cantigas de Santa Maria (Alfonso X "El sabio" 1221-1284)
Il Re di Castiglia Alfonso X “Il Saggio” (Toledo, 23 novembre 1221 - Siviglia, 4 aprile 1284) è considerato tra le figure preminenti della musica e della poesia del XIII° secolo, per l’immane importanza che rivestono le Cantigas de Santa Maria, raccolta in prosa e musica dei miracoli della Vergine Maria, di cui il Re fu autore e fautore, avendo raccolto alla sua corte tutti i più grandi compositori e musicisti del suo tempo, che contribuirono alla stesure dei brani, in una miscellanea di stili, di suoni e di tradizioni che fanno delle Cantigas de Santa Maria un tesoro storico sociale oltreché poetico musicale. Le Cantigas o Cántigas di Santa Maria sono oltre quattrocento composizioni omofoniche, in onore della Vergine Maria, che raccontano i suoi miracoli e le sue intercessioni.
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LLIVRE VERMELL
Un pellegrinaggio medievale
Il "Llibre vermell" rappresenta per gli appassionati di musica medievale un raro e preziosissimo tesoro, dal momento che contiene ben dieci brani musicali, che i pellegrini intonavano e danzavano sul sagrato del santuario di Montserrat in Catalogna, con le notazioni musicali, per cui è stato possibile riprodurre musicalmente i pezzi, sia pure con le molte incertezze dovute alla mancanza nella partitura di separazione fra le battute.
Il manoscritto è conservato presso il monastero di Montserrat vicino a Barcellona. Oltre alla collezione di canti, esso contiene un imponente raccolta di preghiere, indicazioni ed altro contenuto liturgico.
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Un pellegrinaggio medievale
Il "Llibre vermell" rappresenta per gli appassionati di musica medievale un raro e preziosissimo tesoro, dal momento che contiene ben dieci brani musicali, che i pellegrini intonavano e danzavano sul sagrato del santuario di Montserrat in Catalogna, con le notazioni musicali, per cui è stato possibile riprodurre musicalmente i pezzi, sia pure con le molte incertezze dovute alla mancanza nella partitura di separazione fra le battute.
Il manoscritto è conservato presso il monastero di Montserrat vicino a Barcellona. Oltre alla collezione di canti, esso contiene un imponente raccolta di preghiere, indicazioni ed altro contenuto liturgico.
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MISSA CUM CANTO GREGORIANO
Gloria in excelsis Deo
La Messa è la principale forma di culto della Chiesa Cattolica, ed è divisa in due parti principali: la Liturgia della Parola, che comprende letture bibliche e l’omelia, e la Liturgia dell'Eucaristia, che culmina nel sacramento della Comunione. L’origine del canto gregoriano è tutt’ora incerta anche se l’ipotesi di una contaminazione tra il canto romano antico, il canto della tradizione ebraica sinagogale e il canto franco carolingio, codificato poi da Gregorio Magno, è la più plausibile, almeno secondo le ultime teorie a riguardo. Il canto gregoriano è il canto proprio della liturgia con rito romano, il culto tramandato dalla chiesa di Roma ed è attualmente quello più diffuso del cristianesimo.
Cantoria Mevaniae ha nel proprio repertorio l’esecuzione della messa con canto gregoriano, con i riferimenti antichi della liturgia del giorno
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Gloria in excelsis Deo
La Messa è la principale forma di culto della Chiesa Cattolica, ed è divisa in due parti principali: la Liturgia della Parola, che comprende letture bibliche e l’omelia, e la Liturgia dell'Eucaristia, che culmina nel sacramento della Comunione. L’origine del canto gregoriano è tutt’ora incerta anche se l’ipotesi di una contaminazione tra il canto romano antico, il canto della tradizione ebraica sinagogale e il canto franco carolingio, codificato poi da Gregorio Magno, è la più plausibile, almeno secondo le ultime teorie a riguardo. Il canto gregoriano è il canto proprio della liturgia con rito romano, il culto tramandato dalla chiesa di Roma ed è attualmente quello più diffuso del cristianesimo.
Cantoria Mevaniae ha nel proprio repertorio l’esecuzione della messa con canto gregoriano, con i riferimenti antichi della liturgia del giorno
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